martedì 15 marzo 2011

Finché la barca sta, lasciala stare

Oggetti smarriti (foto Giorgio Caccamo, 7/1/2011)
Ho già detto che questo blog rischia di diventare monotematico sull'immigrazione. Non ci sarebbe nulla di scandaloso, gli spunti di attualità non mancano. Invece vorrei parlare di una vicenda passata che ho un po' seguito nel tempo. E che oggi scopro ripresa da qualche testata locale delle mie zone.
Alla vigilia di Pasqua del 2009, un barcone con trecento somali arrivò sulla bellissima spiaggia di Porto Ulisse, nel territorio di Ispica. Giusto la settimana dopo sarei partito per l'Africa (i casi della vita...), quindi l'ho visto solo in estate, al mio ritorno. Un anno dopo, in primavera andai al mare proprio in quella spiaggia mai affollata. Il barcone era lì, e ancora lì è, abbandonato. Allora avevo con me la macchina fotografica e ce l'avevo anche a gennaio di quest'anno.
In gabbia (foto Giorgio Caccamo, 7/1/2011)
Quell'imbarcazione azzurra non ha incuriosito solo me e la stampa. Persino turisti veneti si sono dilettati a fotografare il barcone, insolito "monumento" siciliano. Anche il Pd cittadino ha preparato un suo dossier per il prefetto Francesca Cannizzo. Non prima di aver parlato con la Capitaneria di Porto e l'Agenzia delle Dogane, cui spetta la rimozione del barcone, non più sotto sequestro. Se la prefettura di Ragusa ne fa esplicita richiesta, la procedura può essere più rapida. Condizioni della barca: strutturali buone, igieniche pessime. Immondizia, animali randagi, topi: ecco perché bisognerebbe rimuovere e demolire il barcone. Ma forse anche per una questione di immagine.
Peccato che intorno alla piccola spiaggia si sia fatto scempio edilizio. Non ultima la villetta nella vicina Ciriga, per la quale la Procura di Modica ha rinviato a giudizio la moglie del governatore Lombardo.
Tripoli, Libia (foto Giorgio Caccamo, 6/5/2010)

489 (foto Giorgio Caccamo, 6/5/2010)

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