giovedì 10 maggio 2012

Uefa, 'mpare!

Al ritorno del Catania calcio in serie A dopo molti anni, Brigantony dedicò una canzone, CatAcchianau, che pure io – che non tifo affatto Catania – trovo molto carina e divertente. Chissà se il maestro del trash dialettale ha pensato a un altro inno per il Catania, magari con tonalità più europee.
C'è anche il Catania, infatti, tra le 12 società italiane a cui la commissione di primo grado per le licenze Uefa ha rilasciato l'idoneità a giocare nelle coppe europee, per la stagione 2012/2013. Mi stupisce un po' vedere nella lista la Sampdoria che gioca in B (e non il Genoa), ma il dato che più mi interessa è la presenza delle due squadre siciliane di serie A. Il Palermo, nonostante i risultati non esaltanti degli ultimi anni in Uefa/Europa League, non è una sorpresa, tutto sommato si conferma. E malgrado il presidente Maurizio Zamparini favoleggi spesso del nuovo stadio, viene fuori che il Barbera è un modello di ospitalità: anche la Lazio ha indicato la Favorita come stadio per la prossima stagione europea. All'inizio della stagione ormai quasi finita, invece si era detto che il Novara avrebbe potuto giocare a Palermo se lo stadio della città piemontese non fosse stato messo a norma.
La grande novità, però, è proprio il Catania. Per la prima volta la licenza Uefa arriva anche sotto l'Etna. Arriva a Catania, sì, ma non proprio al Cibali. Una considerazione - forse tardiva - doverosa: gli stadi sono il grande problema dell'Italia calcistica. E questa non è una notizia. Ma bisogna tenerne conto. Perché se è vero che la società di Nino Pulvirenti parla di un fatto storico «che certifica ulteriormente i progressi strutturali alla base dei recenti successi sportivi, fondati sui progetti e sul lavoro», la squadra rossazzurra potrebbe finire a giocarsi le sue eventuali chance europee non al Cibali-Massimino (dove suonarono i R.E.M. e morì l'ispettore Raciti), ma a un migliaio di chilometri più a nord. A Udine. Lo stadio indicato è il Friuli di Udine. Lo stadio dell'Udinese, appunto a Udine, Friuli.
Vuoi vedere che ci voleva la Uefa per certificare l'Unità d'Italia?

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