martedì 6 settembre 2016

La banda dei neomelodici

Succede che a Siracusa venga ospitato uno spettacolo di cantanti neomelodici e rapper nel campetto di una parrocchia gestita da un prete molto impegnato sul fronte dei migranti. Talmente impegnato che tre anni fa fu arrestato e poi subito prosciolto per un presunto giro di falsi permessi di soggiorno. Succede che l'avvocato di don Carlo D'Antoni era la deputata nazionale Pd Sofia Amoddio, membro della commissione Antimafia, dove siede anche Davide Mattiello, torinese e da anni esponente di Libera. E succede che Mattiello, anche lui del Pd, abbia denunciato che tra gli organizzatori dello spettacolo di sabato scorso a Borgo Minniti, Siracusa, c'erano pure Concetto e Seby (all'anagrafe Sebastiano) Garofalo, padre e figlio, condannati a 8 e 3 anni per estorsione ai danni di un imprenditore, ora sotto protezione in località segreta. Succede dunque che la vittima sia costretta a una vita da fuggiasco, mentre i "carnefici" non solo evadono dai domiciliari ma si prendono pure gli applausi della piazza in un posto che sulla carta dovrebbe respingerli. Magari gli applausi andavano ai vari "artisti", dal presentatore Angel alla star della serata Daniele De Martino, rapper palermitano di Borgo Vecchio autore di Nu guaglione 'e quartiere, dedicata al rapinatore Gaetano Castiglione, detto 'O spara spara. Ma magari gli applausi erano davvero anche per gli organizzatori della "bella serata"...
Quello che colpisce non è solo l'ennesima dimostrazione di controllo del territorio della criminalità, ma una singolare concentrazione di impotenza e sottovalutazione del fenomeno da parte delle autorità e delle istituzioni. Perché è vero che c'è la cosiddetta "emergenza migranti", è vero che a Siracusa c'erano i mondiali di canoa polo (sic), è vero che di scuse se ne possono trovare tante, ma è strano che si decida, evidentemente per non turbare l'ordine pubblico, di non bloccare il concerto e limitarsi a filmarlo e redigere un verbale (magari ci faranno pure un bel bootleg). La domanda se l'è fatta appunto in Antimafia l'onorevole Mattiello, non prima di aver mandato, già venerdì, un messaggio alla collega Amoddio: cara Sofia, nella tua città succede che... Succede che lo Stato, che poi chiede alle vittime del racket di denunciare, all'occorrenza non si rende conto che gli stessi estorsori fanno soldi con concerti, partite di calcio, processioni. E gli unici a guadagnare prestigio e consenso sociale sono i boss e i guaglioni 'e quartiere.

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