lunedì 27 dicembre 2010

Un terno al totocalcio

Qualche giorno fa, a Modica un pizzaiolo ha vinto centomila euro con un gratta e vinci da cinque euro. Buon per lui. Ha speso poco e ha guadagnato tanto.
Non va sempre così. Eppure i giocatori abituali, per non dire quelli incalliti, non smettono di tentare la fortuna nonostante le limitate possibilità di vincita e le grandi somme di denaro investite. E le ricevitorie aumentano un po' ovunque. In Sicilia in particolare.
Lo confermano i dati diffusi dall'Agenzia Giornalistica Concorsi e Scommesse (Agicos). Se si escludono Roma, Milano e Napoli, sono in generale le regioni del centro-sud a vantare i primati nelle classifiche delle città dove si scommette e si gioca di più: Lotto, Superenalotto, Bingo, scommesse, lotterie varie. I dati più sorprendenti sono quelli sulla spesa pro-capite nel 2010 per gratta e vinci e lotterie. Qui spopolano Puglia e Sicilia. La media nazionale è di 165 euro. A Brindisi invece se ne sono spesi 357, praticamente un euro al giorno. Seguono Foggia (314), la prima delle siciliane Trapani (309), poi il capoluogo pugliese Bari (294), a sorpresa la "mia" Ragusa con 291 euro precede di poco Messina (289) e Taranto (286). La prima del nord è Lodi con "appena" 210 euro.
Interessante anche il dato sulle newslot, le macchine da bar approvate dai Monopoli di Stato. Le città siciliane in questo caso occupano gli ultimi posti, a causa della stimata alta incidenza del gioco illegale.
Numeri a parte, non ci sarebbe molto da esultare per questi primati, soprattutto se si confrontano con i magri risultati delle classifiche per la qualità della vita, che relegano la Sicilia e quasi tutto il sud sul fondo delle graduatorie. Evidentemente non siamo messi bene, se le uniche speranze sono le scommesse e le lotterie.

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