martedì 15 febbraio 2011

Il pomo d'Adamo della discordia

Cattolici di tutta la Sicilia, unitevi. Contro Adamo. No, non è un invito blasfemo.
Da una settimana si discute della proposta dell'istituzione di un registro delle unione civili che riconosca dunque le coppie di fatto. Il disegno di legge è del Pd, ma è stato sottoscritto dai finiani, dall'Mpa e dal capogruppo dell'Udc Giulia Adamo. Il partito di Casini e altri cattolici si sono scagliati contro la deputata trapanese, e pure Lombardo (sempre lui...) si tira fuori, per la sua "formazione cristiana". Però il presidente riconosce la libertà di coscienza per i partiti su queste materie. Il Pdl parla addirittura di "leggi per compiacere unicamente l'Arcigay".
L'onorevole Adamo rivendica la scelta e la lega alla volontà dello Scudocrociato di aprire anche a posizioni laiche, in coerenza con il Terzo polo. E a proposito di coerenza, il curriculum partitico della ex presidente della provincia di Trapani potrebbe spiegare il perché della sua posizione pro unioni civili. Prima assessore a Marsala con il centrosinistra; poi eletta alla guida della provincia con il centrodestra; poi deputato regionale con Forza Italia e Pdl; autosospesasi dal partito, rientra in area Micciché; diventa capogruppo del Pdl Sicilia (finiani e miccicheani); insoddisfatta per l'esclusione del movimento dal Lombardo quater, passa all'Udc e ne diviene capogruppo. Il resto è cronaca. Come la volontà di candidarsi a sindaco di Marsala.
Secondo il fuoriuscito dall'Udc Saverio Romano, leader di quei Popolari di Italia Domani (Pid) che hanno offerto la stampella a Berlusconi in Parlamento, «solo un elevato grado alcolemico può in parte spiegare uno sproloquio dell'onorevole Giulia Adamo». Complimenti a Romano, complimenti alla signorilità del suo linguaggio. Se poi era una battuta sul Marsala...

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