martedì 24 maggio 2011

Le corna nell'urna

Avete presente Antonio Albanese e Cetto La Qualunque? Qualche mese fa ho visto uno spettacolo in cui Albanese spiegava la genesi del suo personaggio. Il politico rozzo, ignorante, disonesto e misogino non è altro che la trasposizione sul palcoscenico di personaggi realmente esistenti. La realtà supera la fantasia, soprattutto quando si parla di politica locale (nel sud Italia). L'ispirazione per Cetto era un candidato sindaco - forse in Calabria - che si presentò ad un comizio mostrando una foto della moglie del candidato avversario. Il succo del suo discorso era: «Non potete votare per un cornuto». Cetto è un moderato, a confronto.
Il riferimento alla fedeltà coniugale è quasi irrinunciabile nelle campagne elettorali "paesane". Ricordo che a Modica nel 2007 spuntarono manifesti anonimi che svelavano alla cittadinanza (che in realtà già lo sapeva) le scappatelle di un candidato sindaco. E Modica non è un paesino. Le corna, croce e delizia della politica e della società siciliana. Manco la riforma del codice di famiglia è riuscita a cancellare la sacralità del senso dell'onore. Offendere qualcuno dandogli del cornuto va oltre la sfera del semplice insulto.
Sarà per questo che a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, due buontemponi hanno disegnato un bel paio di corna sul manifesto di un aspirante consigliere comunale. Di solito sui manifesti si vede di tutto: baffi, barbe, disegni osceni. Stavolta il candidato però non ha gradito lo scherzetto e ha presentato una querela contro ignoti. I carabinieri sono riusciti a identificare i due improvvisati grafici da marciapiede, che si sono beccati una denuncia per diffamazione. I due hanno offeso il candidato in pubblico, quindi è diffamazione e non semplice ingiuria. Ah, uno dei due disegnatori (ma poi ci vogliono due persone per disegnare un paio di corna?!?, ndr) è candidato al consiglio comunale, nella coalizione opposta al "cornificato".
Se dunque un politico fa il gesto delle corna a un altro, potrebbe scattare addirittura la diffamazione. Pensaci, Josep Piqué.

Nessun commento:

Posta un commento