martedì 21 giugno 2011

No Vasco, io non ci casco

Non mi piace Vasco Rossi. E vabbè, questo è un mio problema. Vasco ha una schiera di fans fedelissimi, tanto fedeli da vedere tutti i concerti di una tourneé intera, spendendo cifre a volte spropositate. Giusto per dire, Bob Dylan io l'ho visto in concerto a 32 euro, per il cosiddetto rocker di Zocca c'è gente disposta a sborsare anche il doppio. Alla passione musicale non c'è limite, per carità. Però non sopporto la presunzione con cui Rossi si auto-accredita come grande rocker italiano, della serie "io sono io e voi non siete che un Ligabue qualsiasi". E non mi piace l'idea che c'è solo Vasco e il resto non esiste, al punto da tirare oggetti contro i gruppi che dividono con lui il palco. Chiedere informazioni agli Stereophonics.
Il cantante modenese ha un grande seguito anche in Sicilia. Il 26 giugno era previsto un concerto allo stadio San Filippo di Messina. Vasco è tipo da stadio. Per chi non conoscesse il San Filippo, la curva nord è costruita su un costone roccioso, in un'area non propriamente stabile. Il 6 maggio scorso quel muraglione è crollato, pare per una ragione incredibile: i ferri del cemento armato sarebbero stati montati addirittura al contrario! La vicenda naturalmente avrà le sue conseguenze in sede giudiziaria. Da quando il Messina calcio galleggia nelle serie dilettantistiche, quello stadio costruito ad hoc per la serie A vive soprattutto per le grandi manifestazioni come i concerti.
L'annullamento della data di Vasco è dunque un bel problema. Lo è soprattutto per chi ha già comprato il biglietto. Annullare un concerto non vuol dire cancellarlo del tutto, sennò si scatena l'ira funesta. Allora qualcuno ha cominciato a fare il nome dello stadio Cibali, Catania. Le indiscrezioni parlavano di una data sostitutiva al Massimino nel mese di settembre. Gli stadi italiani non sono di proprietà ma li gestiscono i comuni, eppure è legittimo che in questo caso anche la società di calcio interessata dica la sua. E il Catania calcio lo ha fatto con un comunicato ufficiale sul proprio sito, che riporto per intero:
«A seguito delle insistenti voci sul possibile svolgimento di un concerto di Vasco Rossi allo stadio "Angelo Massimino" nel prossimo mese di settembre, pur nella consapevolezza dello spessore artistico dell'esibizione, il Calcio Catania esprime totale dissenso. Il rifiuto scaturisce da semplici constatazioni relative ai danni economici, con riferimento ad interventi di manutenzione straordinaria del rettangolo verde, e soprattutto ai consistenti disagi di ordine sportivo che si configurerebbero qualora dovesse tenersi un concerto allo stadio durante la stagione agonistica. La normativa federale impone infatti, per l'iscrizione al Campionato di Serie A, la garanzia di un manto erboso in perfetto stato. A tal fine, volendo evitare il rischio di dover disputare in campo neutro anche una sola partita della stagione 2011/12, nell'interesse della squadra, degli sportivi, degli abbonati e della città, il Calcio Catania ribadisce con fermezza la propria contrarietà ed evidenzia l'assoluta avventatezza del semplice pensiero di poter organizzare eventi di tale portata in uno stadio di Serie A durante il campionato»
Clamoroso al Cibali... Parole di una chiarezza imbarazzante. Per quanto non nutra grandi simpatie per il Catania, condivido in pieno il rifiuto della società rossazzurra. E poi, sinceramente, voglio illudermi che al Cibali risuoni ancora il ricordo del mitico concerto di R.E.M. e Radiohead nel 1995. Altro che Vasco.

6 commenti:

  1. Giorgio caccamo sei solo un coglione

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  2. Pazienza, me ne farò una ragione. Immagino che l'Anonimo sia un fan di Vasco Rossi, al quale nessuno vieta di andare ai concerti che vuole. Magari firmarsi...

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  3. Concordo su tutto. Però occhio ai fans del rocker. Potrebbero tirare bottiglie. Anonimamente.

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  4. "Giorgio Caccamo, sei solo un coglione!"

    Prego i fansssss di Vasco Rossi di curare la punteggiatura. Il rischio è sembrare solo dei burini ignoranti.

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  5. Non sono d'accordo con l'opinione espressa nell'articolo.
    Non è possibile parlare in questo modo di un'istituzione italiana, che ha riempito gli stadi e ha fatto emozionare persone di tutte le età. Anche se secondo alcuni non è più come una volta, sono convinto che tornerà ad essere grande: forza, Messina calcio!

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