giovedì 14 luglio 2011

La Lega è mobile

Ministeri al nord, imperativo categorico. Poi uno si stupisce (mica tanto) se le province non si possono abolire ed è difficile proporre veri tagli ai costi della politica. Trasferire una sede ministeriale, o meglio qualche ufficio decentrato, non mi pare rientri proprio tra le ipotesi di risparmio. Però è ormai chiaro che in questo Paese si deve puntare (imperativo categorico assoluto) sull'estrema difesa dei localismi e delle identità territoriali.
Villa Reale, finte priorità?
Ecco perché aprire sedi ministeriali al nord. Meglio ancora se in una di quelle nuove province che rappresenta la riscossa del sentimento federalista. Ministeri a Monza. Altro che Milano. Monza. Monza e Brianza, la provincia che si è staccata orgogliosamente da quella che molti chiamano "la capitale del nord". Così Monza diventa la seconda capitale italiana, pensate un po'. Uffici di tre ministeri trasferiti nella prestigiosa sede della Villa Reale del giovane capoluogo brianzolo. Semplificazione, Riforme e Tesoro: Calderoli, Bossi e Tremonti. L'asse nordista regge, pare. Anche se l'accelerazione sembra interessare solo i due ministri lumbard.
Appena Calderoli ha detto qualche giorno fa che Monza sarebbe diventata «sede periferica di rappresentanza operativa con funzioni di sportello a disposizione dei cittadini» (il lessico ci ricorda che il Jack Nicholson bergamasco è ministro della Semplificazione, ndr), è partita la corsa a sistemare le sale dedicate della Villa Reale. La Brianza è patria di mobilieri, si è sempre detto. Comodo allora procurarsi gli arredi per le nuove sedi ministeriali. Invece no. I mobili, sedie, poltrone, scrivanie, armadi, arrivano da Scordia. Località poco padana...
Scordia si trova a una trentina di chilometri da Catania. Vai a capire perché li hanno presi lì. Un motivo ci sarebbe ed è serio: la ditta Compir ha allestito gli arredamenti della sala commissione del Parlamento Europeo, di alcune istituzioni e università italiane ed estere. Persino all'Hermitage di San Pietroburgo. Quindi sanno fare il loro mestiere. E hanno una rete di vendita estesa in tutt'Italia. Insomma, nulla di strano in un libero mercato. Però mi chiedo come riusciranno i leader leghisti a spiegare alla loro base la scelta di pagare una ditta "terrona" per un lavoro di sicura riuscita se affidato agli esperti brianzoli. Evidentemente quello che conta è la comodità della poltrona.

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