venerdì 17 febbraio 2012

Sbatti l'ecomostro in prima pagina

Il no di Mario Monti alla presentazione della candidatura della città di Roma a ospitare i Giochi olimpici del 2020 è stato dovuto a ragioni economiche. Un Paese in profonda crisi non poteva permettersi di pianificare un evento così grande e costoso. Bene. Credo che sulla decisione del governo tecnico abbia pesato anche il ricordo dei fallimenti, degli ecomostri, degli scempi edilizi e delle strutture faranoiche costate milioni (già miliardi) e mai terminate in occasione di altre grandi manifestazioni sportive in Italia.
Si va dall'enorme scheletro dell'albergo Mundial a Milano alle piste e i trampolini delle Olimpiadi invernali di Torino, senza dimenticare l'immensa e incompiuta Città dello Sport di Santiago Calatrava a Tor Vergata (Roma). Pure la Sicilia ha fatto la sua "bella" parte. Nella mia regione scarseggiano le possibilità di grande sport, ma anche i casi isolati di manifestazioni sportive di rilievo sono stati caratterizzati da orrori e sprechi. Come le Universiadi del 1997, con grandi e costose incompiute a Catania, tra Nesima e Librino. Un caso eclatante è stata la gestione delle regate veliche della Louis Vuitton Cup del 2005 al porto di Trapani. Prima ancora che venisse fuori la cricca degli appalti, legata pure a grandi eventi come i mondiali di nuoto romani del 2009, il sistema delle deroghe eccezionali a favore della Protezione civile era cominciato già a Trapani. Il governo Berlusconi aveva designato Guido Bertolaso commissario straordinario, tanto per dire...
Ho scritto di questo argomento ieri sul quotidiano Lettera43 (le foto da 7 a 9 si riferiscono proprio agli scempi siciliani).

Aggiornamento dell'ultim'ora. Quasi in contemporanea con la pubblicazione di questo post, viene fuori che il presidente del Catania Calcio, Antonino Pulvirenti, ha intenzione di presentare a Comune e Provincia il progetto per il nuovo stadio della società rossazzurra. La squadra potrebbe traslocare dal Cibali a Librino. E il nuovo stadio in realtà dovrebbe sorgere dove già c'è un campo sportivo, il San Teodoro, costruito proprio ai tempi delle Universiadi ma abbandonato al degrado e all'incuria. Nel 2009 Palazzo degli Elefanti, sede del Comune, e Pulvirenti avevano già firmato una convenzione per la gestione del campo. Nulla di fatto, si è rimasti ai proclami e alle buone intenzioni. Ora si parla di due anni di lavoro e di 80-100 milioni di euro per costruire lo stadio a Librino.

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