giovedì 24 novembre 2016

Sicilianum

D'accordo, c'è il referendum costituzionale, ma quasi tutti concordano che la vera partita politica si riaprirà con la discussione su eventuali modifiche della legge elettorale per la Camera, l'Italicum. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha trovato un accordo con parte della minoranza Pd (Cuperlo): via il ballottaggio, premio alla coalizione e collegi al posto delle preferenze. La chiave è proprio il superamento del ballottaggio: così vincerebbe, con premio di maggioranza, chi dovesse arrivare primo nell'unico turno. Dunque premio alla coalizione (non al singolo partito), con tanto di probabile riedizione di larghe intese e dintorni. E senza ballottaggio, si fa dura per il Movimento 5 Stelle.
Ora, di questo di discuterà dopo il referendum. Ma intanto qualcuno è già avanti... Poteva smentirsi il laboratorio-Sicilia? No che non poteva. Così il 9 agosto scorso la Regione ha approvato una nuova legge elettorale per le amministrative – nei Comuni oltre i 15mila abitanti – che prevede il superamento del ballottaggio, l'elezione al primo turno del candidato sindaco che supera il 40% dei voti, il meccanismo del "trascinamento" (cioè il voto alla singola lista o al candidato consigliere va automaticamente all'aspirante sindaco: un incentivo a creare ampie coalizioni), consigli comunali blindati grazie al premio di maggioranza del 60% dei seggi. Insomma, si sancisce il principio dei sindaci di minoranza... Ecco la fredda cronaca dei numeri: in Sicilia il M5S amministra 8 Comuni (sui 38 totali in Italia), con questa legge avrebbe conquistato immediatamente solo Alcamo tra i "grandi". Inoltre Leoluca Orlando e Renato Accorinti non sarebbero stati eletti a Palermo e Messina.
Non è solo teoria. Domenica 27 novembre la nuova legge elettorale siciliana (i grillini l'hanno chiamata Truffarellum) troverà la sua prima applicazione concreta, con le elezioni per sindaco e consiglio comunale a Scicli. Si vota anche ad Altavilla Milicia, nel Palermitano, ma lì restano le normali regole per i comuni più piccoli. Entrambe le amministrazioni furono sciolte per mafia. Ma alla fine l'ex sindaco di Scicli, Franco Susino, è stato assolto mentre per gli altri imputati è caduta l'accusa di associazione di stampo mafioso. Detto questo, tuttavia, a Scicli si vota lo stesso.
Oltre alla novità della legge, il caso della città barocca è significativo per motivi più politici. I candidati sindaco sono cinque, tre hanno una sola lista a loro sostegno. I due contendenti principali, Rita Trovato ed Enzo Giannone, hanno invece un esercito di liste dalla loro parte. Il Pd ha rinunciato a fare le primarie e ha scelto l'avvocato Trovato, sostenuta dal centro-centrosinistra (Udc e Ncd su tutti), mentre il professor Giannone, uomo di sinistra da sempre, ambientalista, progressista, antimafia, si ritroverà anche il sostegno del movimento dei Forconi (sic) e forse di una parte di Forza Italia. Ah, il partito di Berlusconi non ha un suo candidato...
Ecco, si possono fare riforme, cambiare la Costituzione e le leggi elettorali, ma poi alla fine quello che conta è la politica. Che in Sicilia è l'arte dell'impossibile.


Aggiornamento del 28 novembre 2016. Enzo Giannone ha vinto al primo turno, con circa il 47% dei voti. Come volevasi dimostrare, la nuova legge elettorale siciliana ha avuto subito gli effetti cercati. Soglia del 40% superata, ballottaggio "scongiurato". Ma, dettaglio tutt'altro che secondario, solo il 64% degli sciclitani è andato a votare. Forse il problema non era la legge elettorale...