lunedì 5 dicembre 2016

Il residente della Repubblica

Sergio Mattarella è stato eletto presidente della Repubblica il 3 febbraio 2015, poco meno di due anni fa. Sergio Mattarella è stato deputato a Roma dal 12 luglio 1983 al 28 aprile 2008, poco meno di 25 anni. Sergio Mattarella ha avuto nella sua carriera sei incarichi di governo. Sergio Mattarella è stato giudice costituzionale per tre anni e mezzo.
Che invidia... da più di 30 anni vive a Roma. E ora fa un mestiere certamente prestigioso!
Sergio Mattarella nel suo seggio elettorale a Palermo
Ma poi, in pieno svolgimento del referendum costituzionale, guardo il Tgr Sicilia delle 14 e tra le notizie d'apertura spicca: "il presidente Mattarella ha votato a Palermo, nella scuola Giuseppe Piazzi, vicino a casa sua in via della Libertà 66" (dove la mafia uccise il fratello Piersanti). Cosa??? Il presidente della Repubblica, carriera trentennale nella Capitale, è ancora residente in Sicilia?
Sergio Mattarella è ufficialmente il mio mito mite. Ancora adesso, nell'incertezza post referendum (e la Sicilia, en passant, è stata con la Sardegna la regione più decisa sul No: oltre il 70%) che riguarderà soprattutto lo stesso Mattarella, il composto e discreto giurista palermitano mi suscita un moto di ammirazione, stupore, forse persino tenerezza.
Mattarella, insomma, è un fuorisede... Anche io sono rientrato in Sicilia per votare, anche io, dopo 14 anni di permanenza fuori dalla mia terra girovagando per il Nord Italia, ho per ora mantenuto la residenza qui. Ma il Presidente no, non me l'aspettavo proprio. Ero troppo abituato all'idea di Napolitano residente superstar dell'esclusivo rione Monti. E pure Berlusconi nel 2013 aveva preso la residenza a Roma, tanto per dire.
Eccoli i paradossi dell'Italia. Ai fuorisede, siano studenti o lavoratori (io sono stato entrambe le cose), non è permesso votare fuori dal loro comune di residenza. E sono tanti. Ricordo ancora perfettamente il Nichi Express del 2005 e il Rita Express del 2006: ero a Bologna e tantissimi giovani partirono così verso la Puglia e la Sicilia, con treni a tariffe speciali, per poter esercitare il loro diritto di voto nei paesi d'origine. Nichi era Vendola, Rita era Borsellino, per correttezza.
E poi? Fuorisede in Italia e all'estero, compresi gli Erasmus, non residenti in un altro Stato ma lì solo temporaneamente, costretti a spendere per un sacrosanto diritto di partecipazione. Esiste l'escamotage, ormai lo sanno tutti, è legale, non c'è nulla di male: fare richiesta come rappresentanti di lista, in caso di consultazioni come i referendum. Io l'ho fatto due volte, 2006 e 2011, Ravenna e Milano. Ma non me lo sarei visto mai Sergio Mattarella in un seggio romano con la spilletta di un comitato del Sì o del No...
Però almeno si è fatto un weekend a casa, in famiglia, come un vero fuorisede del Sud. Prima di tornare al lavoro. E che lavoro...